i colori della natura
Tingo a mano la lana delle mie pecore protette con i colori della natura.
A fine primavera e durante tutta l’estate passeggio nei prati e nei boschi del mio territorio alla ricerca delle piante da raccogliere per estrarre il loro prezioso pigmento. Raccolgo erbe, foglie, fiori, frutti e bacche.
Verso nel mio pentolone il raccolto, l’acqua e la lana cardata. Accendo il fuoco e ottengo bagni di colore che sono pura magia.
Il risultato non è mai scontato e riesce sempre a stupirmi.
Sono una vera inesperta, ho imparato e continuo a imparare solo sperimentando. E’ un gioco serio.
“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”
Bruno Munari
E quando guardo il mio cesto di lana colorata, ricordo i profumi della terra, il fruscio delle foglie, la brezza sul viso, il rumore dei miei passi nell’erba, il sole che mi acceca la vista, il caldo che mi fa boccheggiare, la fatica nelle gambe, la perfezione di un fiore, il ronzio delle api e il frinire delle cicale.
E’ tutta gioia che arriva dalla profonda gratitudine per Madre Terra.
Una rete di amicizie che dipingono il mio mondo.
Con le bucce di cipolla bionda biologica di Ester, azienda agricola Biolenti, ottengo gli arancioni.
Con i petali di zafferano freschi di Annalisa, azienda agricola Campobio, e con i petali di zafferano essicati di Valentina e Alessandro, Zafferano Monticiano, ottengo i verdi.
Con i noccioli e le bucce di avocado siciliano biologico di Ivo, cooperativa agricola Valdibella, ottengo i rosa.
Con il legno campeggio di nonno Gigi ottengo i viola.
Con il legno della robbia di nonno Gigi ottengo i rossi.
Per fissare il colore, con il processo che si chiama mordenzatura, uso un sale minerale innocuo sia per la pelle che per l’ambiente: l’allume di rocca.